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Un albero alla volta

Una foresta per tutti

"Il momento migliore per piantare un albero è vent'anni fa, il secondo momento migliore è adesso." [Confucio]

Per questo ho deciso di regalare alberi.

Da un'idea del Sindaco del Comune di Carceri, "Ridiamo un sorriso alla pianura padana",  nasce una nuova sfida: dare respiro al territorio in cui viviamo.

In questo periodo di riscaldamento globale, di crisi economica e di un virus che toglie letteralmente il fiato, ho deciso di fare la mia parte, regalando ciò che potrebbe essere una parte della soluzione al problema.

Sono pienamente consapevole che il mio sarà una pìccola goccia che potrà perdersi in un mare, ma sono altrettanto convinto che possa lasciare il mondo un po' migliore di come l'ho trovato.

Ho sempre lavorato sugli alberi e con gli alberi, e grazie a loro noi tutti siamo in grado di sopravvivere, e quindi ho deciso di abbracciare questo programma di valorizzazione dell'ambiente. Tutti sanno infatti che gli alberi filtrano pm10, mitigano l'ambiente, mantengono umidità, biodiversità e ovviamente producono ossigeno. Tutte cose importantissime da tenere presente in un picolo paese così come in una grande città.

Essendo un arboricoltore, ho scelto di trattare l'albero con rispetto, ovvero effettuando potature con metodologie corrette e non capitozzando ignorantemente l'albero, cosa che infatti crea solamente un danno (state lontano da chi vi parla di abbassare gli alberi!). Ho scelto di rispettarlo valorizzandone il legno dopo averlo abbattuto ( troppo spesso purtroppo devo intervenire su alberi capitozzati e ridotti a brandelli, o, purtroppo, il classico albero sbagliato nel posto sbagliato). Ho scelto di rispettarlo evitando il più possibile di doverlo potare se non per allevamento.

Il rispetto di un albero si misura soprattutto nel rispetto del luogo in cui si vive ed è per questo che preferisco solamente alberi autoctoni, infatti gli alberi autoctoni hanno bisogno di pochissime cure e sono soggetti a pochissimi attacchi parassitari.

L'albero corretto per il posto in cui si decide di piantarlo è quell'albero che non dovrà essere potato se non per allevamento, è quell'albero che non si rivelerà una spesa o un problema in futuro, ma una risorsa.

Quello che però reputo un arboricoltore a 360°, però, è anche un buon "pastore di alberi", ovvero colui che, con lungimiranza li vede nella loro totalità del ciclo vitale.

Per questo ho scelto di regalare alberi a coloro che si impegneranno a farne buon uso, a coloro che possano piantarli dove potranno essere mantenuti belli, sani e al sicuro da incompetenti.

Gli alberi autoctoni della nostra zona sono essnzialmente sei:

  1. La farnia o la roverella, sempre del genere "Quercus" ma comunemente conosciute come querce. Sono alberi a media crescita, imponenti e possono tranquillamente diventare secolari. Richiedono pochissima manutenzione e sono soggette a rari attacchi di agenti patogeni. Una pianta molto robusta che può arrivare a grandezze importanti
  2. Il pioppo, in questo caso ho scelto il pioppo bianco perchè ha un valore leggermente più alto al legname. È un albero a rapida crescita, eliofilo (ovvero che cerca la luce). Non necessita di manutenzione perchè risponde relativamente male alle ferite ma offre rapidamente un ottimo risultato estetico e di effetti utili all'ambiente. 
  3. Olmo, in questo caso ho scelto l'Ulmus Glabra perchè leggermente più resiliente alla grafiosi che l'ha decimanto. L'olmo ha una crescita veloce, una bellissima fioritura e un legno fantastico. È un albero molto rustico ed ha bisogno di minima manutenzione
  4. Frassimo comune o Fraxinus Excelsior, un albero a media velocità di crescita, rustico ma imponente. Rispetto alla quercia ha bisogno di minor spazio ma si sviluppa molto in altezza. Non ha praticamente bisogno di manutenzione e non ha problemi parassitari
  5. Il Celtis Australis, più conosciuto come bagolaro o spacca sassi. È un albero fantastico, cresce mediamente veloce ed ha la particolarità come il Platano di avere molto raramente cortecce incluse se mantenuto in forma naturale. Ha bassissima manutenzione ed è un albero molto resistente. Si adatta a tutto e non crea mai problemi
  6. Acero Campestre, conosciuto come Ioppio o Uppio. Un albero rustico di media crescita e di scarsissima manutenzione. Veniva utilizzato come siepe campestre.

Questi sono gli alberi che ho deciso di regalare a chi possiede un giardino dove possano essere lasciati crescere e chi si impegnerà a farli mantenere se ce ne fosse necessità SOLAMENTE da arboricoltori certificati. Una certificazione accettabile è ETW ( European Tree Worker) ma se non sapete a chi rivolgervi potete chiedere consiglio al Consorzio Forestale Legno Locale che saprà consigliare un arboricoltore preparato nella vostra zona.

Essendo l'inizio ed essendo ad ora l'unico ad offrire questo servizio, si darà precedenza a chi abita a Conselve, essendo il mio paese, ma presto il Consorzio Forestale Legno Locale amplierà l'offerta ai paesi che ne faranno richiesta reperendo fondi. 

Chi volesse ricevere il suo albero basterà che si iscriva semplicemente al link qui sotto e riceverà un modulo da compilare. Non appena la stagione sarà adeguata verrete contattati per l'albero. 

Per quest'anno offrirò 300 alberi certificati a chi lo vorrà.

 

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