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La filiera e la valorizzazione del legno

Economia locale, l'opportunità che amiamo

E’ periodo i quarantena e ho la fortuna di abitare in campagna. Il mio lavoro mi ha sempre portato a lavorare col legno e col tempo, assieme al consorzio forestale legno locale, ho deciso di seguire il più possibile tutta la filiera del legno  diventando anche il primo arboricoltore certificato PEFC in catena di custodia che traccia il legno proveniente da abbattimenti in ambito urbano.

Questo periodo di stop mi ha permesso di avere il tempo di realizzare un sogno, non propriamente mio, e di unirlo alla necessità di proporre un prodotto innovativo fatto interamente di legno certificato PEFC, legno locale, e che stimolasse la filiera corta. La possibilità per il mio cliente, il comune, l’agriturismo o il campeggio, di utilizzare il proprio materiale e valorizzare l’ambiente con un’opera costruita ad hoc.

La storia del legno

Un anno e mezzo fa è arrivata la tempesta Vaia che ha spazzato moltissimi boschi e per questo siamo stati chiamati, prima a formarci, poi a formare altri operatori per il lavoro all’interno di aree colpite da tempesta. Un danno enorme al patrimonio perché il prezzo del legname è crollato quindi si è vista la necessità di valorizzare il più possibile un prodotto decisamente inflazionato.

In un area dove abbiamo svolto dei corsi di formazione abbiamo ovviamente lavorato delle piante e piuttosto di buttarle al cippatore ( diametri e qualità non erano tali da essere venduti in segheria) ho deciso di portare a casa un autotreno per lavorarlo a “tempo perso”.

Essendo proprietario di una segheria mobile e, grazie al Consorzio, avendo la possibilità di utilizzare anche quella di altri consorziati, ho optato per la più economica e versatile di queste: la Woodland Mills hm 130 di Andrea Zenari.

Tutto il lavoro è stato poi realizzato usando solo motosega. Per l'occasione ho scelto di mettere alla prova la Stihl 220c, la nuova motosega a batteria. La scelta si è rivelata fantastica perchè molto silenziosa e di grandissima potenza e precisione. 

Il progetto redatto da un abile disegnatore mi è parso subito da rivedere e sono arrivato al compromesso di poter effettuare modifiche in corso d’opera senza problemi…per fortuna 😊

 

 

La squadratura dei tronchi è stata abbastanza agevole, e la struttura molto semplice da montare. Il pavimento in tavoloni da 4 cm poi tagliati male da quell’effetto voluto di rusticità…ho per questo montato delle lame poco affilate facendo risultare l’effetto “naturale” pur mantenendo lo spessore.

 

Il telaio è stato montato in opera e la copertura in scandola realizzata in maniera molto uniforme per garantire comunque una buona copertura dagli agenti atmosferici ai bambini che ci giocassero dentro.

Anche il tetto coperto solo in scandole ha lo stesso effetto, copre in caso di pioggia e permette all’aria di passare da sotto lo spiovere e sul colmo.

Tutto il materiale di scarto è stato tagliato e spaccato per far legna da ardere col processore Woodland mills FP160

 

Conclusioni

 

Un ottima esperienza da realizzare in quarantena, impossibile senza le dovute attrezzature ma che apre un mondo nuovo per chi volesse realizzare opere nel proprio terreno fatte con legno locale. La valorizzazione massima dell’economia di bassa scala cosiddetta “locale” che porta a dare un rispetto maggiore all’albero che dobbiamo abbattere.  Tramite poi il Consorzio Forestale legno locale possiamo far vedere l’albero non più solo come un complemento d’arredo, un bene prezioso per tutti o una spesa ma anche come una risorsa e, grazie alla nostra grande collaborazione con PEFC, possiamo portare, ove realmente possibile, la gestione forestale sostenibile anche all’interno delle città!!!!

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